Million Dollar Baby

(USA/2004) di Clint Eastwood (132')
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Million Dollar Baby

(USA/2004) di Clint Eastwood (132')

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Regia: Clint Eastwood. Soggetto: dal racconto omonimo di F.X. Toole. Sceneggiatura: Paul Haggis. Fotografia: Tom Stern. Montaggio: Joel Cox. Scenografia: Henry Bumstead, Jack G. Taylor Jr. Musica: Clint Eastwood. Interpreti: Clint Eastwood (Frankie Dunn), Hilary Swank (Maggie Fitzgerald), Morgan Freeman (Eddie ‘Scrap-Iron’ Dupris), Jay Baruchel (Danger Barch), Mike Colter (Big Willie Little), Lucia Rijker (Billie ‘The Blue Bear’), Brian O’Byrne (padre Horvak), Anthony Mackie (Shawrelle Berry), Margo Martindale (Earline Fitzgerald). Produzione: Clint Eastwood, Albert S. Ruddy, Tom Rosenberg, Paul Haggis per Lakeshore Entertainment Group,

The Malpaso Company. Durata: 132’

Copia proveniente da Lakeshore Distribution






La maggior parte degli eroi dei film di Eastwood sono personaggi ai margini, figure più o meno derelitte, destinate a un’esistenza dietro le quinte del cosiddetto successo. Le storie partono in genere da un’alleanza fra questi outsider, comunque troppo vecchi, in qualche maniera ‘passati’, ma di un passato poco glorioso, fantasmi malconci della cultura popolare più bizzarra e naïf (circensi, prostitute, astronauti, guardie e ladri, pugili e pugilesse, cantanti, cacciatori e quant’altro), che compiono un percorso paradossale di redenzione. Sono fantasmi, figure che hanno in qualche modo raggiunto la consapevolezza della sconfitta e hanno deciso di non rassegnarsi. Compiono allora una sorta di viaggio che li erge per la prima e/o l’ultima volta a protagonisti della propria esistenza. Perseguono un progetto, assumendone i rischi e facendosi carico degli oneri, benché consapevoli del fatto che lo scacco sia inevitabile […].

Maggie è una cenerentola dei sobborghi che cerca di usare l’unico talento di cui è dotata (un fisico fatto per lo sport) per uscire dal destino miserabile cui è votata. Frankie è l’ex pugile che deve invertire la tendenza di un inesorabile declino. Lei ha fretta e lui non ne ha più. Entrambi hanno una storia familiare di abbandono e incomprensione, per disgrazia lei e forse per colpa propria lui. […] La cattiveria del mondo, l’imprudenza di lei e un riflesso condizionato di lui interrompono nel modo più apocalittico il cammino. Ma è il peggiore degli scherzi del destino. Di una crudeltà quasi metafisica.


Giacomo Manzoli




C’è qualcosa di affascinante nel senso delle delusioni della vita e nell’assenza di sentimenti spirituali che si ritrovano in quest’uomo e anche nella ragazza che diventa per lui una sorta di figlia sostitutiva. […] È la scelta meno ovvia, voler diventare una pugilatrice per trovare il proprio posto nel mondo. Anche il personaggio di Morgan Freeman, Scrap, aveva avuto quel sogno. Non è riuscito a realizzarlo per se stesso, ma si prodiga per aiutare gli altri […]. Quindi ci sono l’empatia di Scrap nei confronti degli altri e la delusione di Frankie nei confronti della figlia e della famiglia, da cui deriva il rifiuto di costruire legami duraturi con chiunque. Eppure Frank ringiovanisce grazie a questa ragazza. E poi, ovviamente, quando accade la tragedia, per lui si prospetta la lotta più difficile che potrebbe mai combattere, che chiunque potrebbe mai affrontare. E dove porterà non ci viene detto. […] L’uso di luci e ombre nel cinema per me è molto importante. Volevo che il film potesse sembrare ambientato in qualsiasi epoca, che se si fosse svolto negli anni Trenta o Quaranta si sarebbe capita l’epoca solo dalle auto o da quello che diceva la radio. E poi cerco di adattare la luce e il colore al pathos della storia.


Clint Eastwood


 


Serata promossa da Gruppo Hera

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Versione originale in inglese con sottotitoli in italiano

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