Palombella rossa

(Italia/1989) di Nanni Moretti (89')
Info
Piazza Maggiore
Palombella rossa

(Italia/1989) di Nanni Moretti (89')

Scarica la cartolina della serata

****

Regia, soggetto e sceneggiatura: Nanni Moretti. Fotografia: Giuseppe Lanci. Montaggio: Mirco Garrone. Scenografia: Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa. Musica: Nicola Piovani. Interpreti: Nanni Moretti (Michele Apicella), Asia Argento (Valentina), Silvio Orlando (Mario), Mariella Valentini (la giornalista), Eugenio Masciari (arbitro), Mario Patanè (Simone), Fabio Traversa (amico di Michele), Luigi Moretti (sindacalista), Giovanni Buttafava (psicanalista), Remo Remotti (‘santone’ di Mario). Produzione: Angelo Barbagallo, Nanni Moretti, Nella Banfi per Sacher Film, Rai Uno, Palmyre Film, So. Fin. A. Durata: 89’
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Inserendosi nella tradizione rosselliniana e pasoliniana dello ‘sguardo morale’ [...] Palombella rossa conferma che Moretti è un geniale sismografo. Vi si dicono cose di capitale importanza sul linguaggio (sulla necessità di tornare al vero significato delle parole), contro la ‘comunicazione’, il cicaleccio mediatico, il politichese che, superando i confini della politica, invade tutta la vita sociale. Vi si parla della sofferenza di coloro che non hanno più vere convinzioni. Dell’infanzia scomparsa per sempre. Della nostalgia delle merende consumate al ritorno da scuola nel calore del focolare domestico. Delle utopie sotterrate dalla cappa di piombo del sociale. Del bambino ucciso nel cuore dell’essere umano. È un magistrale film del nostro tempo, l’opera di un regista che sarà una figura centrale degli anni Novanta, per il quale il cinema è anche, e soprattutto, una questione di morale.

Serge Toubiana


In Palombella rossa ho voluto fondere questi due elementi apparentemente distanti tra loro – la pallanuoto e la politica – nella figura di qualcuno che non ricorda più niente. L’amnesia del protagonista permette di far coesistere aspetti molto diversi fra loro. Si tratta di un film volontariamente eterogeneo, fatto di materiali diversi, e al centro c’è il mio personaggio, che ricostruisce in modo frammentario e discontinuo alcuni pezzi della sua vita. […] Nel film, voglio che si veda la fatica fisica e anche la fatica di essere comunista oggi. Secondo me le vecchie parole si sono logorate, e con loro il vecchio modo di fare politica e i vecchi film di sinistra sulla crisi di un militante. Se sono in acqua, marcato da Imre Budavari, e urlo “Non sono d’accordo con quelli che pensano che il capitalismo abbia risolto tutte le contraddizioni!”, non è solo per ottenere un effetto strano, ma è perché voglio dire quelle cose in acqua, stancandomi, per mostrare la difficoltà di ricominciare da zero e la necessità di fare cinema in modo diverso, fuori dagli schemi e dalle convenzioni. […] Si tratta di un film molto personale, ma non nel senso dell’autobiografia: non sono un dirigente comunista, non ho una figlia di dodici anni, non picchio tutti i cattolici invadenti che incontro e così via... È un film molto personale per via della libertà con cui ho voluto scriverlo, girarlo e montarlo. […] Ovviamente, sarebbe stato meno costoso girare in una piscina romana [invece che ad Acireale, in Sicilia]. Ma sentivo che quella partita, che avremmo perso, doveva essere giocata in trasferta. La partita e il film dovevano perciò coincidere con un viaggio di andata e uno di ritorno. Una partita non solo contro gli avversari, ma anche contro un pubblico ostile.

Nanni Moretti

Info
Piazza Maggiore

Lingua

Film in lingua italiana

Parte di: