Ubriaco d’amore

Siamo a inizio secolo, e Anderson sperimenta a modo suo con le regole di Hollywood attraverso il divismo comico di Adam Sandler (intuendone l’isteria sotterranea) e sparigliando le forme della commedia. La storia di Barry, sociopatico tormentato dall’ansia e dalla solitudine, e dell’enigmatica Lena (Emily Watson) s’intride di thriller e di ingannevoli paradossi. Lo stile caotico, ispido, dissonante, che ha meritato la Palma per la Miglior regia a Cannes, ci rovescia addosso il tumulto interiore del protagonista, con innumerevoli cambi d’umore. (Roy Menarini)