Descrizione
“Ci sono stati anni in cui andavo al cinema quasi tutti i giorni e magari due volte al giorno. Anni in cui il cinema è stato per me il mondo”. Così Italo Calvino ricorda una passione nata negli anni dell’adolescenza e poi espressa da critico occasionale. A cento anni dalla nascita, ne indaghiamo i gusti di spettatore (dall’Uomo ombra con Powell-Loy a Mariti di Cassavetes, passando per L’infernale Quinlan) e gli omaggi diretti (L’avventura di un soldato) e indiretti (Palookaville) che il cinema gli ha tributato.
La rassegna è ispirata a una retrospettiva curata nel 2006 da Goffredo Fofi per “Le parole dello schermo”, che raccoglieva alcuni dei film più amati da Calvino spettatore. “Quando Fellini pubblicò per Einaudi le sceneggiature dei suoi film più rinomati, chiese a Calvino una introduzione che questi scrisse di buon grado, ma profittando dell’occasione per parlare di sé quale spettatore cinematografico. Ne risultò uno dei testi più intelligenti scritti da un letterato italiano sul cinema – e sì che non ne mancano –, nel quale Calvino confessò i suoi amori giovanili per il cinema americano e per le sue avventure”.