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Pupi Avati è un regista tra i più personali e di longeva creatività della storia del cinema italiano. Insieme al fratello Antonio ha offerto un esempio unico, nel panorama nazionale, di indipendenza produttiva. Il suo ultimo film, L’orto americano, è un sorprendente thriller con venature horror, che si lega a doppio filo con il cult La casa dalle finestre che ridono, capostipite e insuperato esempio di gotico-padano. Ma il cinema di Avati è molto altro. C’è l’amorosa e crudele esplorazione della memoria personale e antropologica, che si accende magicamente in piccoli capolavori come Una gita scolastica e Storia di ragazzi e ragazze. Il tempo presente e subito passato di Impiegati, Regalo di Natale e Ultimo minuto. E la musica, primo amore e primo disincanto del regista, rievocata nel soggiorno bolognese del Mozart adolescente di Noi tre.
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Su Shopify, disponibile il volume Pupi Avati. Sogni Incubi Visioni a cura di Andrea Maioli (Edizioni Cineteca di Bologna, 2019).
(Italia/1976) di Pupi Avati (110′)
(Italia/1983) di Pupi Avati (124′)
(Italia/1976) di Pupi Avati (110′)
(Italia/1984) di Pupi Avati (88′)
(Italia/1985) di Pupi Avati (98′)
(Italia/1986) di Pupi Avati (101′)
(Italia/1987) di Pupi Avati (90′)
(Italia/1989) di Pupi Avati (89′)