dall’11 al 29 aprile 2025
Shin’ya Tsukamoto.
Dalla furia del cyberpunk al caos di anima e corpo
Shin’ya Tsukamoto non è solo il regista di Tetsuo, uno dei viaggi più folli e destabilizzanti nella terra di confine tra corpo e metallo, carne e protesi a bassissimo costo. Con i suoi film successivi, snobbati dai distributori italiani, ha dimostrato di saper declinare le proprie personalissime fobie in forme imprevedibili, persino raffinate, senza perdere in ricchezza e furore. Come dimostra il bellissimo A Snake of June, piovoso ménage a tre in cui si accavallano solitudini, malattie terminali e falli di gomma. Perché Tsukamoto non va semplicemente annoverato tra i registi morsi dalla tarantola della bizzarria: è soprattutto un esploratore chirurgico del corpo, del cuore e della mente, con una particolare predilezione per le mani. Quelle guantate di Tokyo Fist, instancabili macchine da cazzotti. Quelle di Bullet Ballet, che si innescano alla perfezione in una pistola fatta in casa con materiali d’accatto. O quelle che reggono una macchina da presa ora cattiva come un bisturi, ora dolce come una strana carezza. Insieme al suo ultimo Hokage (Ombra di fuoco), Cat People porta sul grande schermo otto dei suoi lavori, quasi tutti inediti nelle sale italiane: un’occasione unica per celebrare il sessantacinquesimo compleanno del più incendiario e scatenato autore del cinema giapponese.