David Lynch: The film is the talking

«“Va bene, in un certo senso è bruttezza, ma io la vedo in termini di consistenza e colori, di zone lente e veloci, e via dicendo. Per cui credo che in realtà m’interessi l’insieme, l’immagine complessiva, la totalità di suoni…”. E forse in questo scambio c’è tutto quel che dobbiamo sapere di Lynch.

Lynch afferma che si possono creare ad arte degli incidenti per farne scaturire qualcosa di nuovo. Quel “qualcosa di nuovo” non sta nel valore delle metafore, come qualcuno ha teorizzato, né nei generi cinematografici, che Lynch rimastica deliberatamente, ma nel dare forma visiva, concreta, plastica all’imperscrutabile […] Perché c’è un senso artigiano, non simbolico dell’arte che collega il suo primissimo corto a INLAND EMPIRE e che si ramifica in tutto ciò che Lynch ha realizzato prima, dopo, dentro e oltre il cinema».
Alessandro Criscitiello, Lynch fuori sala. Esperimenti e rivelazioni, «Cinefilia Ritrovata»

In biblioteca si possono trovare libri, articoli e registrazioni sonore sui lavori di David Lynch.

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