Tra i materiali d’archivio è presente una raccolta di rassegna stampa attraverso la quale possiamo seguire i primi passi della sua carriera d’attrice, ma anche trovare alcune bellissime fotografie, approfondire la realizzazione dei film grazie agli appunti sulle sue agende e scoprire preziosi documenti, come il soggetto originale e inedito I Faraoni, da lei realizzato con la collaborazione di Lucio Manlio Battistrada nel 1986.
Vera Pescarolo, figlia della diva del teatro e del cinema muto Vera Vergani e del Commissario di Bordo Leonardo Pescarolo, nasce il 28 novembre 1930 a Milano, ma ben presto si trasferisce con la famiglia a Genova dove, nel 1950, nasce la figlia Elisabetta. In seguito si sposta a Roma per frequentare l’Accademia d’arte drammatica che la porterà a lavorare nella compagnia Proclemer – Albertazzi e in quella Cimara – Lionello – Bagni.
Abbandonata la carriera di attrice, fonda con il fratello Leo Pescarolo una casa di produzione, per la quale si occupa di coproduzioni cinematografiche e televisive tra Italia, Germania e paesi del Nord Europa — anche grazie alla perfetta conoscenza del tedesco — e di scouting per programmi culturali ed educativi. Il suo successo lavorativo la rende non solo indipendente, ma una fonte di sostentamento importante per la sua famiglia.
Lavorò con Montaldo negli anni più significativi della sua carriera, rendendosi indispensabile con la sua energia e intraprendenza; Giuliano infatti amava definirla la sua più grande collaboratrice. Vera, da sempre vorace lettrice, si occupava di leggere tutte le sceneggiature che venivano offerte al marito. Nei primi film degli anni ‘60 fu produttrice esecutiva, ma da Sacco e Vanzetti (1971) a L’Industriale (2011) divenne casting director, addetta al pre controllo di scenografie, trucco e costumi e ai rapporti con i reparti artistici. In molti film, tra i quali Tempo di uccidere (1989) e Circuito Chiuso (1978), ricoprì anche il ruolo di aiuto regista e assistente alla regia.
Famosa per il suo carattere dirompente e passionale, ha sempre stretto un profondo legame con il cast e i membri della troupe.
Fu un vero e proprio sodalizio personale e artistico quello tra Vera e Giuliano e abbiamo voluto, attraverso i documenti che ci hanno lasciato, raccontarne qualche frammento nella piccola mostra esposta presso la Biblioteca Renzo Renzi.
Grazie Vera!