“Vidi nascere Ladri di biciclette dal tuo talento cocciuto, e fu una nascita davvero impopolare, possiamo dirlo, e io sentivo invece che quello era il mio vero mondo. Ricordi che qualcuno ci diceva leggendo il copione: ‘Questo non è cinema’? Non volevano che il racconto finisse così tragicamente e nemmeno volevano che il furto di una povera bicicletta creasse tanto dolore. Ma io non avevo dubbi e credo che due fratelli non avrebbero potuto essere più di noi due uniti e tesi allo stesso scopo. Sapevamo quello che volevamo”.
6 luglio 1953
Lettera di Vittorio De Sica a Cesare Zavattini
da «Cinema Nuovo», n. 70, 1° agosto 1955