Renzo Renzi, una vita per il cinema

Renzo Renzi rimane, a tutt’oggi, in Italia, una figura esemplare di critico cinematografico, scrittore, divulgatore e organizzatore culturale.

Dalle carte all’opera filmica: inventario dell’archivio storico e digitalizzazione delle carte e fotografie del Fondo Renzo Renzi

L’archivio di Renzi è composto da quattro differenti tipi di materiale: documentario, fotografico, audiovisivo e librario. La serie dei documenti include, non solo manoscritti, ma anche dattiloscritti oltreché documenti editi, ritagli stampa, sceneggiature e altri documenti cartacei. La documentazione comprende informazioni su progetti cinematografici, editoriali e radiofonici, ma anche corrispondenza indirizzata a Zavattini, De Sica, Chaplin e Mario Soldati, ritagli stampa, soggetti, sceneggiature, idee e appunti (manoscritti e dattiloscritti) per progetti, realizzati o non realizzati. Non si tratta solo di documenti scritti da Renzi, ma compaiono sceneggiature e progetti a firma di Zavattini, Antonioni e Vancini

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Oltre all’inventario, è stata avviata la digitalizzazione di quasi mille fotografie e 3.500 carte, accessibili da una postazione dedicata in biblioteca.
Il progetto di inventario e digitalizzazione è stato sostenuto dalla DIREZIONE GENERALE ARCHIVI del Ministero della Cultura.

La storia

Renzo Renzi rimane, a tutt’oggi, in Italia, una figura esemplare di critico cinematografico, scrittore, divulgatore e organizzatore culturale. Annoverato tra i principali rappresentanti della concezione della critica come impegno militante di difesa e di promozione del film, inteso come strumento di analisi della realtà, Renzi ha concentrato la sua attività sul cinema italiano di cui è stato uno degli interpreti più acuti e attenti, soprattutto in riferimento al ruolo svolto da tale mezzo espressivo nella battaglia delle idee che ha profondamente caratterizzato la cultura italiana dal dopoguerra sino agli anni Settanta del Novecento.
Ha collaborato con varie riviste specializzate (Bianco & NeroSiparioCinema) ed è stato fondatore, insieme a Guido Aristarco, della rivista Cinema Nuovo.
È il primo a scommettere sul talento di Federico Fellini, regista a cui rimane legato da un lungo sodalizio. L’attività di critico cinematografico viene affiancata, a partire dal 1950, dalla pratica filmica. È in quell’anno, infatti, che Renzi, insieme a Enzo Biagi, Luigi Pizzi e Renato Zambonelli, crea la Columbus Film, casa di produzione di cortometraggi. Sarà a causa di un soggetto da lui pubblicato nel quarto numero, intitolato L’armata s’agapò e dedicato alle vicende dell’occupazione militare della Grecia da parte delle truppe italiane, che insieme ad Aristarco verrà accusato nel 1953 di “vilipendio delle Forze Armate”.
Nel 1956 Renzi dà vita, presso l’editore Cappelli di Bologna, all’ormai celebratissima collana Dal soggetto al film, che raccoglie i documenti preparatori dell’opera cinematografica (dal soggetto alla sceneggiatura) e che ha avuto un notevole successo, tanto da essere tradotta in tutto il mondo.
Fin dal 1962 lavora nella Commissione Cinema del Comune di Bologna ed è tra i fondatori, nel 1967, della Cineteca di Bologna.
Un fine intellettuale che, restando nella sua città, legato alle istituzioni locali e all’ambiente culturale bolognese e regionale, ha offerto, nell’arco di oltre sessant’anni, un alto contributo al mondo della cultura non solo italiana.

le gallerie di immagini

L’armata S’Agapò

Nel settembre 1953 Renzi (in quanto autore) e Aristarco (in quanto direttore responsabile) vengono accusati di vilipendio in virtù di un articolo pubblicato sul numero 4 (febbraio 1953) di “Cinema nuovo”. L’aspetto singolare è che vengono rinchiusi in un carcere militare, sottoposti a processo da un tribunale militare e infine condannati da un giudice militare. Renzi prende sette mesi, Aristarco sei. A Renzi tolgono pure i gradi.

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IT-CB-0016-5-8-001 Prima pagina del manoscritto dell’articolo incriminato che verrà poi pubblicato  su “Cinema nuovo”.

IT-CB-0016-5-9-003 Articolo da “L’Unità” dell’11 settembre 1953.

IT-CB-0016-5-8-023 Lettera dal carcere di Peschiera alla famiglia del 12 settembre 1953

IT-CB-0016-5-8-024 Un’avventura, dice Renzi, che celebra il decennale della sua cattura da parte dei tedeschi “in maniera un po’ troppo coerente”.

IT-CB-0016-5-8-025 E comunque il lago di Garda, appena appena intravisto, è bellissimo.

IT-CB-0016-5-8-026 Saluti anche a Margherita che forse “non riuscirà a capire perché ‘lo zio Tato’ è in prigione.

IT-CB-0016-5-9-009 Articolo da “La Gazzetta di Livorno” del 13 settembre 1953.

IT-CB-0016-5-9-021 Articolo da “Vie Nuove”, n. 37.

IT-CB-0016-5-9-023 Articolo di Franco Giraldi da “La Pattuglia”, n. 38.

IT-CB-0016-5-8-029 Seconda lettera da Peschiera del 16 settembre 1953. “Mi è stata affidata la libreria, perciò passo il tempo a riordinare i libri.”

IT-CB-0016-5-8-032 Terza lettera dal carcere del 23 settembre 1953. “Mi occorrono camicie col collo attaccato (…) e mutande”.

IT-CB-0016-5-8-033 “Non è proprio il caso di fare tragedie.”

IT-CB-0016-5-9-049 Articolo di Antonello Trombadori da “Vie Nuove”, n. 40.

IT-CB-0016-5-8-034 Renzi e Aristarco al tribunale militare.

IT-CB-0016-5-9-069 Articolo di Davide Lajolo da “L’Unità” dell’11 ottobre 1953. “La sentenza è stata pronunciata.”

Corti realizzati

Negli anni Cinquanta Renzi riesce finalmente a realizzare alcuni degli innumerevoli soggetti e sceneggiature che ha scritto in vita sua. Come regista firma Le fidanzate di carta (1951), Quando il Po è dolce (1952), Sette metri d’asfalto (1954), Guida per camminare all’ombra (1954), che verrà presentato al Festival di Venezia, e Dove Dio cerca casa (1955). Come sceneggiatore collabora a Gli ultimi cantastorie (1958) di Florestano Vancini.

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IT-CB-0016-4-2_0010 Primi appunti per Le fidanzate di carta ancora col titolo provvisorio Ragazze da
appendere
.

IT-CB-0016-4-2_0022 Primo abbozzo di sceneggiatura.

IT-CB-0016-4-2_0023 [seconda pagina]

IT-CB-0016-4-3_0001 Prima sceneggiatura di Quando il Po è dolce.

IT-CB-0016-4-3_0021 Nuova versione. Alla musica violenta si preferisce un “Motivo sordo dell’attesa.

IT-CB-0016-4-4_0008 Materiale preparatorio per Sette metri di asfalto. Copertina de “La Domenica del Corriere” del 18 luglio 1954.

IT-CB-0016-4-4_0039 Elenco provvisorio delle sequenze.

IT-CB-0016-4-7_0019 Sceneggiatura manoscritta di Guida per camminare all’ombra.

IT-CB-0016-4-7_0028 Versione dattiloscritta.

IT-CB-0016-4-7_0041 Lista sequenze

IT-CB-0016-4-5_0041 Primi appunti col titolo provvisorio Nasce una chiesa.

IT-CB-0016-4-5_0044 Soggetto dattiloscritto di Dove Dio cerca casa.

Diari di guerra

Scoppia la guerra. Renzi parte per la Croazia il 21 marzo del 1941, poi va in Grecia, quindi viene catturato dai tedeschi e viene portato in un campo di concentramento. E in tutto questo non smette di scrivere: annotazioni diaristiche, considerazioni sulla vita, sull’arte e sul cinema, soggetti, articoli, recensioni, racconti. Dal periodo passato in Grecia (e da quegli appunti) nascerà l’idea di fare un film intitolato L’armata S’Agapò.

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IT-CB-0016-2-2_0001 Quaderno d’appunti sulla vita in Croazia e, per l’appunto, novelline.

IT-CB-0016-2-3_0001 Blocco d’appunti sulla vita in Grecia  (1942-3).

IT-CB-0016-2-9_0001 Lettera al padre (24 luglio 1942). Renzi è in guerra, ma non smette di leggere e di studiare.

IT-CB-0016-2-9_0002 Perché ha in vista l’esame di Biblioteconomia.

IT-CB-0016-2-9_0003 [terza pagina della lettera]

IT-CB-0016-2-4_0001 “Block notes” (10 giugno 1942 – 17 agosto 1943).

IT-CB-0016-2-9_0018 Ultima lettera dalla Grecia (4 settembre 1943). Mancano 4 giorni.

IT-CB-0016-2-5_0007 Appunti e note sulla vita nel lager di Beniaminowo (18 agosto – 27 novembre 1943). 

IT-CB-0016-2-6_0001 Quaderno sulla vita nel lager (1943-45).

IT-CB-0016-2-6_0002 Prime pagine del quaderno.

IT-CB-0016-2-9_0020 Cartolina dal lager (11 novembre 1943).

IT-CB-0016-2-9_0021 [retro della cartolina]

IT-CB-0016-2-9_0022 Buon Natale da Beniaminowo (2 dicembre 1943)

IT-CB-0016-2-9_0023 [retro della lettera]

IT-CB-0016-2-9_0024 Seconda cartolina (9 gennaio 1944). Mandatemi “scatolame di latte cond, marmellata, tonno ecc…”. Poi, contravvenendo all’ordine di scrivere solo sulle righe, aggiunge “frutta secca, piselli secchi ecc…”.

IT-CB-0016-2-9_0026 Terza cartolina (28 gennaio 1944). Lo spazio è quello che è, dunque: “Ho grande speranza tutto finire presto”.

IT-CB-0016-2-9_0028 Quarta cartolina (28 aprile 1944). Anche in prigionia Renzi continua con la sua mania dei libri.

Dal soggetto al film

Nel 1956 Renzi cominciò a curare una collana, intitolata “Dal soggetto al film”, che pubblicava sceneggiature, diari di lavorazione, interviste, testi originali relativi ad alcuni tra i più importanti film del periodo. Ne uscirono 77 volumi (fino al 1977) dedicati alle opere di registi come Fellini, Antonioni, Visconti, De Sica, Lattuada, Monicelli ecc…

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IT-CB-0016-10-5_0001 Lettera in cui Renzi annuncia a Zavattini il ritardo nell’uscita del volume “Il
tetto” (28 novembre 1956).

IT-CB-0016-10-5_0011 Renzi propone (senza risultato) a Chaplin di inserire nella collana un volume dedicato a Il re a New York (22 gennaio 1957).

IT-CB-0016-10-5_0012 [seconda pagina della lettera]

IT-CB-0016-10-5_0022 Scaletta del libro “La tempesta di Alberto Lattuada” [1958].

IT-CB-0016-10-5_0033 Biglietto manoscritto di Antonioni relativo al volume L’avventura [1960].

IT-CB-0016-10-5_0034 [retro del biglietto con firma]

IT-CB-0016-10-5_0036 Lettera dattiloscritta di Tommaso Chiaretti, curatore del volume L’avventura (19 marzo 1960)

Cineguf

Alla fine degli anni Trenta Renzi inizia a collaborare, scrivendo tra l’altro varie schede di presentazione, ai Cineguf, i circoli cinematografici dei gruppi universitari fascisti. Tenta inoltre la via della produzione, scrivendo soggetti come Memorie inutili, La città nemica, Un uomo andava alla guerra, La folla, ecc… Tra questi vedrà la luce soltanto La città nemica che verrà presentato ai Littoriali del Cinema a Merano nel settembre 1939.

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IT-CB-0016-1-1_0001 Il 6 giugno 1939 il Cineguf di Bologna propone Beau Brummel (1924) di Harry Beaumont e una comica finale con Stanlio e Ollio.

IT-CB-0016-1-1_0008 Tra le varie iniziative dei Cineguf c’erano anche i concorsi per aspiranti registi.

IT-CB-0016-1-1_0009 Renzi era il segretario della commissione giudicante.

IT-CB-0016-1-1_0029 Scheda di presentazione, scritta da Renzi, del film Lampi sul Messico di Sergei M. Eisenstein [sic]

IT-CB-0016-1-1_0030 La nota finale intitolata “Rimpianto” lascia pensare che le proiezioni non fossero sempre completamente pacifiche.

IT-CB-0016-1-1_0031 [fine della nota “Rimpianto”]

IT-CB-0016-1-4_0001 Prima pagina della sceneggiatura manoscritta de La città nemica.

IT-CB-0016-1-4_0021 Prima pagina della sceneggiatura dattiloscritta.

IT-CB-0016-1-4_0012 Prima pagina della sceneggiatura dattiloscritta con correzioni a mano.

IT-CB-0016-1-4_0029 Ultima versione manoscritta con la dicitura “sceneggiatura completa”.

IT-CB-0016-1-4_0052 “Assai ben presentata”, dice la critica, è “una pellicola ricca di tecnica e di passione.

IT-CB-0016-1-4_0053 Renzi comunque non può essere contento del risultato.

IT-CB-0016-1-4_0054 “La parte visiva risulta torbida e sfocata”. La colpa è della Ferrania che ha eseguito la stampa.

IT-CB-0016-1-4_0055 “Pagare un simile lavoro sarebbe offendere gli onesti calzolai che chiedono soltanto quindi lire per una risuolatura ben fatta.”