Fino all’ultimo respiro

(À bout de souffle, Francia/1960) di Jean-Luc Godard (90')

Descrizione

(À bout de souffle, Francia/1960) di Jean-Luc Godard

Soggetto: Jean-Luc Godard, Francois Truffaut. Sceneggiatura: Jean-Luc Godard. Fotografia: Raoul Coutard. Montaggio: Cecile Decugis. Musica: Martial Solal. Interpreti: Jean Seberg (Patricia Franchini), Jean-Paul Belmondo (Michel Poiccard), Daniel Boulanger (l’ispettore Vital), Henri-Jacques Huet (Antonio Berruti), Roger Hanin (Carl Zombach), Jean-Pierre Melville (Parvulesco), Van Doude (il giornalista americano), Liliane David (Liliane). Produzione: Georges de Beauregard per SNC – Societe Nouvelle de Cinematographie e Imperia Films. Durata: 90’
Restaurato in 4K da StudioCanal e CNC – Centre national du cinema et de l’image animee presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire dal negativo originale

 
Parigi 1959, il centro del mondo. Godard dirige, Truffaut scrive. Belmondo/Poiccard, piccolo omicida, corre a perdifiato per sfuggire alla polizia e a cinquant’anni di cinema di papà; Jean Seberg vende l’“Herald Tribune” sugli Champs Elysées, s’innamora, lo tradisce: ‘déguelasse’. Poco budget, molto amore per il B-movie americano, sguardi in macchina, jump-cuts, l’euforizzante sensazione che tutto sta per ricominciare. Irripetibile, e forever young. “Fino all’ultimo respiro appartiene, per sua natura, al genere di film in cui tutto è permesso. Per di più Fino all’ultimo respiro era il genere di film in cui tutto era permesso, era nella sua natura. Qualsiasi cosa faccia la gente, tutto poteva essere inserito nel film. È proprio questa l’idea da cui ero partito. Pensavo: c’è già stato Bresson, è appena uscito Hiroshima, un certo tipo di cinema si è appena concluso, forse è finito, allora mettiamo il punto finale, facciamo vedere che tutto è permesso. Quello che volevo era partire da una storia convenzionale e rifare, ma diversamente, tutto il cinema che era già stato fatto”. (Jean-Luc Godard)

Per conoscere il film