Il Cinema Ritrovato è sold out!

Da una Piazza Maggiore debordante per accogliere Terry Gilliam ai 333 spettatori del Modernissimo per vedere un film muto cecoslovacco

Metti 333 persone un martedì pomeriggio di giugno per vedere un film muto del 1929. Sono quelle che ieri erano in fila al Cinema Modernissimo per il nuovo restauro di Erotikon, diretto quasi cent’anni fa dal regista ceco Gustav Machatý.

Un esempio – tra i tanti che si potrebbero fare – che restituisce la misura di cosa sia Il Cinema Ritrovato: un festival che riempie Bologna di cinefili di ogni età. Da quelli che vengono da quando Il Cinema Ritrovato era un piccolo festival per addetti ai lavori ai giovanissimi che oggi vediamo sfrecciare per Bologna da una sala all’altra, scambiando tra loro idee ed emozioni in mille lingue diverse.

Ma una sola lingua è quella della passione cinefila, che porta per 9 giorni (fino al 29 giugno) 5mila accreditati in 8 sale della città (Cinema Modernissimo, Sala Scorsese e Sala Mastroianni al Cinema Lumière, Auditorium – DAMSLab, Cinema Jolly, Cinema Arlecchino, Cinema Europa, Sala Cervi). 8 sale che registrano 70mila spettatori, con un riempimento dell’85% dei posti disponibili, contando le presenze dei primi giorni di festival e le prenotazioni per quelli successivi (fino al 29 giugno).

Sottolineiamo solo nelle sale perché poi, nel cuore di tutti, Il Cinema Ritrovato è quello della città di Bologna: Piazza Maggiore, che dall’inizio delle proiezioni serali, il 16 giugno, ha raccolto oltre 45mila spettatori incollati allo schermo, come nella serata unica in cui veniva proiettata per la prima volta la nuova copia pellicola in 70mm di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg o quella in cui c’era Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman con Jack Nicholson. Per non parlare dell’accoglienza da stadio ricevuta ieri da Terry Gilliam, protagonista in Piazza Maggiore con il suo cult Brazil.

Al di là delle cifre, sono due parole a raccontare i fatti: “sold out”. Come la proiezione di Erotikon al Modernissimo, così, al capo opposto, quella di Arrapaho al Cinema Europa, come i noir dei Paesi scandinavi degli anni Cinquanta al Cinema Lumière, così i film della diva riscoperta quest’anno, Katharine Hepburn, che registrano sempre il tutto esaurito all’Arlecchino.

Una risposta al leit motiv sulla crisi delle sale cinematografiche, una prova del lavoro fatto dalle cineteche e dagli archivi di tutto il mondo e di una ritrovata passione cinefila che segna la cultura contemporanea.