Il Cinema Ritrovato – Lunedì 12 maggio al Modernissimo la serata di presentazione con il consueto cinequiz cinefilo

In Piazza Maggiore a Bologna, il cine-concerto con l’orchestra dal vivo per celebrare i 100 anni del capolavoro di Charlie Chaplin La febbre dell’oro (che aprirà Cannes Classics).
Katharine Hepburn e Luigi Comencini: il festival Il Cinema Ritrovato tra un’icona da Oscar e un maestro del cinema italiano.

Lunedì 12 maggio, alle ore 20 al Cinema Modernissimo, una serata per presentare i temi della 39ª edizione del festival promosso dalla Cineteca di Bologna che si svolgerà dal 21 al 29 giugno: 9 giorni con i capolavori della storia del cinema, dalla mattina alla sera in Piazza Maggiore.

100 anni da festeggiare nel giorno esatto del compleanno: è quello di un capolavoro del cinema muto, La febbre dell’oro di Charlie Chaplin, uscito il 26 giugno 1925.
E proprio il prossimo 26 giugno in Piazza Maggiore a Bologna, in occasione della 39ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna dal 21 al 29 giugno, assisteremo al cine-concerto con La febbre dell’oro, accompagnato dal vivo dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock.
Il nuovo restauro 4K di The Gold Rush – La febbre dell’oro, realizzato dalla Fondazione Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, utilizzando elementi creati da Photoplay e materiale d’archivio generosamente fornito dal BFI National Archive, Blackhawk Films, Lobster Films Collection, Das Bundesarchiv, Filmoteca de Catalunya, George Eastman Museum e Museum of Modern Art (MoMA), sarà in prima italiana al Cinema Ritrovato, dopo la prima assoluta di martedì 13 maggio al Festival di Cannes, in apertura della sezione Cannes Classics, presentato da Roy Export SAS con il supporto di mk2.
 
Il Cinema Ritrovato ci porterà poi alla riscoperta un’icona da Oscar (e da record), capace di totalizzare 4 statuette e 12 candidature: Katharine Hepburn.
E poi maestri del cinema da tutto il mondo come Luigi Comencini, lo statunitense Lewis Milestone, il giapponese Mikio Naruse, l’austriaco Willi Forst.
Queste sono alcune delle prime anticipazioni della 39ª edizione del Cinema Ritrovato, che verrà presentata da Gian Luca Farinelli e Roy Menarini lunedì 12 maggio, alle ore 20 al Cinema Modernissimo di Bologna.

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Katharine Hepburn: femminista, acrobata, amante
Nel corso della sua carriera Katharine Hepburn ha dovuto affrontare alti e bassi: poteva passare, in rapida successione, da un premio Oscar all’etichetta di ‘veleno per il botteghino’, conseguenza della sua personalità sempre sorprendente e, a volte, controversa. Indossava i pantaloni ed emanava un’aura femminista (era figlia di una suffragetta) in un’epoca in cui il mondo non era pronto ad accettarlo. Il suo accento del New England poteva risultare irritante, ma Hepburn era audace e controcorrente come poche hanno saputo essere: esilarante, agile, androgina e femminile allo stesso tempo. Ha attraversato gli schermi per sessantasette anni, registrando un record ancora imbattuto tra candidature (12) e vittorie (4) agli Oscar come migliore attrice. La sua carriera è stata più varia di quanto le si attribuisca, ma è soprattutto nelle commedie screwball (di cui c’è un tocco in tutte le sue migliori interpretazioni) che il talento di Hepburn risplende. Oggi siamo finalmente in grado di apprezzare appieno questa donna unica, così avanti rispetto al suo tempo.
 
Prima la vita! Il cinema di Luigi Comencini
Uno dei grandi del cinema italiano, apprezzato dal pubblico e dalla critica, ma senza che il suo nome finisse davvero nella lista dei massimi, con un’attenzione critica all’altezza. Eppure, pochi registi come Luigi Comencini possono contare un numero così alto di titoli di grande rilievo in generi così vari. Etichettato a un certo punto come “regista dei bambini”, in effetti a lui si devono film memorabili sull’infanzia e su padri e figli: La finestra sul Luna ParkInfanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova venezianoIncompresoLe avventure di PinocchioVoltati Eugenio. Ma Comencini è stato anche autore di alcuni tra i più bei mélo degli anni ’50 e di alcune tra le più belle commedie all’italiana. Privo del cinismo di molti registi italiani, il suo sguardo sulla società si fa sempre più amaro negli anni ’70, da Delitto d’amore a Lo scopone scientifico a L’ingorgo. E forse proprio questa sua amarezza lo spinge a diventare sempre più un osservatore attento e caldo dell’infanzia.

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