La stagione 1979-80 segnò il consolidarsi di una formula poi diventata consuetudine nel cinema italiano: l'esordio da protagonista di un attore comico che ricopriva anche il ruolo di regista. Dopo il successo a inizio autunno di Ratataplan, diretto e interpretato da Maurizio Nichetti, fu quindi la volta, a gennaio, diUn sacco bello di Carlo Verdone. Il film nasceva da due suoi spettacoli teatrali del 1977,Tali e quali e Rimanga fra noi..., dove Verdone si era fatto le ossa recitando dodici ruoli umoristici, e dalla fortunata trasmissione televisiva Non stop (1978-1979). Realizzato a basso costo, dopo un ‘corso intensivo’ di regia impartito dallo stesso produttore Sergio Leone (che aveva messo il debuttante Verdone sotto le ali di esperti sceneggiatori quali Leo Benvenuti e Piero De Bernardi),Un sacco belloracconta tre storie che si intersecano nel Ferragosto romano, con protagonisti Enzo, un bullo che vorrebbe partire per Cracovia alla ricerca di facili avventure sessuali, Ruggero, un hippy dalla lunga chioma bionda, della comunità “Bambini di Dio”, e infine Leo, mammone goffo e impacciato, che ospita una disinibita ragazza spagnola. Attento ai dettagli che disegnano le fisionomie dei suoi caratteri, Verdone dimostra un efficace camaleontismo e inquadra, non senza cattiveria, un’Italia sul finire degli anni Settanta, caratterizzata da velleitarismo e immaturità. Una curiosità: i primi due giorni di riprese del film sono stati diretti dallo stesso Leone. (Roberto Chiesi)
Serata promossa da Selenella
ingresso libero