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Ettore Scola è stato protagonista e artefice di un pezzo incredibile di storia del cinema italiano. Nato nel paesino campano di Trevico, a Roma entrò giovanissimo nella redazione del “Marc’Aurelio”, storica fucina di talenti. Nel cinema inizia come sceneggiature, spesso in coppia con Ruggero Maccari, e lavora per Risi, Zampa e Pietrangeli. Il passaggio dietro la macchina da presa arriva in un momento cruciale: il suo cinema esalta la piena maturità della commedia all’italiana e ne certifica la fine, negli anni disillusi del reflusso. Con i suoi film Scola racconta l’Italia presente e passata, da quella fascista (Una giornata particolare, forse il miglior film della coppia Loren-Mastroianni) a quella dei salotti romani (il feroce e disperato La terrazza), passando per i baraccati di Brutti, sporchi e cattivi. E con il suo capolavoro, C’eravamo tanto amati, traccia l’impietoso ritratto di una generazione che voleva cambiare il mondo, ma che il mondo, quello del benessere, ha cambiato, e tristemente in peggio. A dieci anni dalla scomparsa, Ettore Scola è ancora fondamentale per capire l’Italia di oggi.
(Italia/1970) di Ettore Scola (107′)
(Italia/1974) di Ettore Scola (125′)
(Italia/1976) di Ettore Scola (115′)
(Italia/1968) di Ettore Scola (130′)
(Italia/2013) di Ettore Scola (90′)
(1977) di Mario Monicelli, Ettore Scola e Dino Risi (108′)
(Italia/1976) di Ettore Scola e Laura Betti (42′)
(Italia-Francia/1980) di Ettore Scola (150′)
(Italia/1977) di Ettore Scola (106′)
(La Nuit de Varennes, Francia-Italia/1982) di Ettore Scola (150′)