L’editoriale di maggio e giugno

Il programma di maggio e giugno nelle sale della Cineteca

W Maggio!
Maggio è per il cinema il mese di Cannes, dove i più grandi registi del mondo presentano le opere che illumineranno la nuova stagione, ed è per noi il mese dei preparativi del programma dell’estate e della prossima edizione, trentanovesima, del Cinema Ritrovato. È dunque un mese di superlavoro e, forse anche per questo, da sempre la Cineteca festeggia il Primo Maggio con i film che hanno saputo celebrare il lavoro – forse il tema più dimenticato dal cinema italiano recente – e lo fa quest’anno attraversando la storia del cinema con cinque film: un’opera-simbolo del Novecento come Tempi moderni, una commedia italiana (Fantozzi), che dopo cinquant’anni non ha smarrito la sua forza corrosiva, un ritratto tra i più convincenti dello sfruttamento e del lavoro (Io, Daniel Blake), un piccolo capolavoro sull’emigrazione degli italiani (Manodopera), e un’opera contemporanea che guarda a un futuro non troppo lontano, dove per lavorare e avere successo si è pronti a tutto (The Substance).

Alla scoperta di Shinji Somai
Secondo suo fratello, la fascinazione per il cinema di Shinji Somai risale a quando, a dieci anni, ebbe la possibilità di assistere alle riprese di un film, girato nei pressi della casa dei genitori, con protagonista la grande attrice Ineko Arima, di cui divenne fan. Forse anche per questo i protagonisti di sette dei suoi tredici lungometraggi sono i bambini, facendo di Somai un regista che ha saputo esplorare l’età più misteriosa, quella dell’adolescenza. Grazie al benemerito lavoro della Tucker Film, tre dei suoi film più significativi arrivano nelle sale italiane a quasi un quarto di secolo dalla precoce morte del suo autore. I film di questo autore attivo tra il 1980 e il 2000, celebrato in patria ma poco conosciuto in Europa, sono un’ulteriore scoperta che ci arriva da quel meraviglioso continente che è il cinema giapponese. Ci sorprende la sua capacità di dirigere gli attori professionisti e di far recitare i bambini, ma anche la forza della sua lingua cinematografica, il suo scintillante uso del piano sequenza, che reinventa di film in film, sempre alla ricerca di immagini preziose che sembrano un controcanto della sciatteria visiva che stava inquinando gli ultimi decenni del Novecento.

Maigret e gli altri investigatori
Secondo capitolo del viaggio nel noir che accompagna la grande mostra dedicata a Georges Simenon. Al centro della rassegna di questo mese c’è proprio Maigret, accompagnato da una selezione dei tanti commissari dello schermo, dal leggendario Sam Spade di Bogart, al corrotto Hank Quinlan di Orson Welles, dallo smarrito Scottie/Stewart innamorato della donna che visse due volte, alla parodia Sellers/Clouseau, fino a Rick Deckard/Harrison Ford a caccia di androidi e alla Clarice Starling/Jodie Foster in lotta contro il feroce Hannibal Lecter. Simenon ce lo insegna con Maigret: al cinema la ricerca del criminale è anche la ricerca del significato della vita, per questo amiamo tanto i tanti commissari, che sono, chi più chi meno, nostri compagni d’avventura.

Blacklisted e futuro
I recenti attacchi a Georges Clooney, ‘reo’ di aver riportato in scena a Broadway Good Night, and Good Luck, che abbiamo ammirato nella sua trasposizione cinematografica, ci hanno obbligato ad allestire una rassegna di sette film dedicata alla caccia alle streghe maccartista, che ebbe conseguenze tragiche su decine di artisti, epurati da Hollywood o costretti a lavorare sotto pseudonimo, e sulla qualità del cinema statunitense che solo nel 1973, con Come eravamo di Sidney Pollack, riuscì a raccontare cos’era veramente successo. Delusi e angustiati dal presente, non ci resta che guardare al futuro, ed ecco la rassegna curata da Roy Menarini, che al cinema di fantascienza ha dedicato studi e ricerche, esplorando il genere più complesso del cinema, quello che deve dare una rappresentazione concreta dei futuri possibili, raccontando mondi che possiamo solo sognare.

Juho Kuosmanen, da Kokkola al mondo
Forse per questo ci siamo innamorati a prima vista di Silent Trilogy e del suo episodio finale, il poetico viaggio tra le stelle che è anche la copertina di questo numero mensile. Nato in una città dal nome fiabesco (Kokkola), ci pare uno dei registi contemporanei più interessanti, capace di realizzare un cinema moderno, che parla di noi oggi, ma che sa usare lingue dimenticate della Settima arte, come in questa trilogia – che la Cineteca distribuisce nelle sale italiane – in cui reinventa il cinema muto. Vicino nella sensibilità e nella grazia poetica al maestro Kaurismäki, nei suoi film sa celebrare la vita, la curiosità, la sorpresa. Gli abbiamo chiesto di curare una breve carta bianca, tra la Finlandia e il mondo. Ne è scaturita una rassegna di film tutti imperdibili.

Andrea Arnold, Garrone in 35mm, Caligari, Pif, anteprime!
L’uscita in sala del suo ultimo film, Bird, ci ha spinto a dedicare un omaggio ad Andrea Arnold, geniale cineasta britannica, vincitrice per tre volte del Premio della Giuria al Festival di Cannes, che, frugando tra i resti del mondo umano e animale, sa trovare gioielli preziosi e vitali. Predilige girare in pellicola come Matteo Garrone, di cui potremo vedere in 35mm film finora circolati solo in copie digitali. Ma il programma di maggio è molto altro: ricordiamo i dieci anni della morte di Claudio Caligari, il più radicale cineasta italiano, festeggiamo il compleanno di Pif, ospitiamo l’anteprima di vari film italiani.

Ci vediamo al Modernissimo!
Gian Luca Farinelli