Mario Martone: nuovo libro sul film ‘Fuori’ in concorso a Cannes

La nuova pubblicazione per le Edizioni Cineteca di Bologna, ispirata alla mitica collana Dal soggetto al film, è curata da Paolo Mereghetti e Alberto Libera.

Presentazione a Bologna con Martone e Golino.

La Cineteca di Bologna pubblica un nuovo libro dedicato a Fuori, il film di Mario Martone, interpretato da Valeria GolinoMatilda De Angelis ed Elodie, in concorso al Festival di Cannes e in uscita il 22 maggio nelle sale italiane.
Ispirato ai titoli della mitica collana Dal soggetto al film (ideata da Renzo Renzi e pubblicata tra gli anni Cinquanta e Settanta dall’editore Cappelli), il nuovo volume Fuori esce per le Edizioni Cineteca di Bologna ed è a cura di Paolo Mereghetti e Alberto Libera.

Il libro Fuori sarà presentato alla Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna mercoledì 28 maggio, alle ore 18, alla presenza di Mario MartoneValeria Golino, della sceneggiatrice Ippolita di Majo e del curatore Paolo Mereghetti.

Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes 2025, Fuori di Mario Martone nasce da un lavoro del regista e della sceneggiatrice Ippolita di Majo sul mondo di Goliarda Sapienza. Il volume propone la ricostruzione delle varie versioni della sceneggiatura, uno scritto del regista, il soggetto originaledue interviste (alla protagonista Valeria Golino e a Ippolita di Majo), un saggio critico e un profilo di Goliarda Sapienza.
È inoltre corredato da fotografie scattate durante le fasi preparatorie e le riprese del film.

“Nella sceneggiatura di questo film abbiamo adattato due romanzi di Goliarda Sapienza – racconta Mario Martone –, L’università di Rebibbia e Le certezze del dubbio, incrociandoli per creare due film paralleli, uno dentro il carcere e l’altro fuori. C’è una componente visionaria nella scrittura di Goliarda Sapienza. C’è un solido realismo di base nella sua narrazione, ma poi improvvisamente si scarta, i piani temporali si disallineano, le immagini mentali prendono il sopravvento”.

“Cosa racconta questo film?”, si chiedono i curatori Mereghetti e Libera. “Più che una storia è un ritratto, il ritratto di una donna e delle sue amicizie, come certi quadri rinascimentali dove la Madonna centrale prende forza e significato da chi le sta accanto, da chi le offre la propria vicinanza, perché è dal rapporto che sa instaurare con queste sue amiche che riusciamo a capire chi sia Goliarda Sapienza, cosa abbia voluto dire per lei l’esperienza a Rebibbia, perché voglia continuare a frequentare delle ex recluse. Che finiscono per assumere dei contorni sfuggenti proprio perché il senso del film non è il suo voler essere fattuale ma il suo scegliere di essere fantasmatico, come a ricordarci l’inafferrabilità di Goliarda Sapienza ma anche ribadire il tentativo, comunque, di provare a delinearne i contorni”.