World Press Photo: in Piazza Maggiore una serata con i migliori scatti del fotogiornalismo mondiale

Sabato 12 luglio, ore 21.45, Sotto le stelle del cinema

Per il nono anno consecutivo, Sotto le Stelle del Cinema presenta una serata dedicata al fotogiornalismo internazionale, in collaborazione con Associazione e scuola di fotografia Image e World Press Photo Foundation.

Sabato 12 luglio, alle ore 21.45 in Piazza Maggiore, verranno proiettate le foto vincitrici del World Press Photo 2025, alla presenza di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, Fulvio Bugani, fotografo e titolare di Image, vincitore del premio nel 2015, e Michele Smargiassi, critico fotografico e giornalista. La serata, promossa da FUJIFILM Italia, avrà ospite Cinzia Canneri, fotografa vincitrice di World Press Photo 2025, nella categoria “Long-Term Project” della regione Africa, con il suo progetto Women’s Bodies as Battlefields.

E a novembre, alla Galleria Modernissimo, si rinnova l’appuntamento con la mostra World Press Photo, che esporrà gli scatti vincitori del concorso 2025, sempre con il supporto di FUJIFILM Italia.

Dal 2024, FUJIFILM Corporation ha stretto una partnership strategica con la World Press Photo Foundation. Nell’ambito di questa partnership, Fujifilm è fiera di sponsorizzare i concorsi World Press Photo e le relative mostre organizzate dalla World Press Photo Foundation.

Quest’anno la giuria ha esaminato 59.320 fotografie di 3.778 fotografi provenienti da 141 paesi.

Sono stati decretati i vincitori regionali per ciascuna delle tre categorie previste dal concorso (“Foto singole”, “Storie”, “Progetti a lungo termine”) per ognuna delle sei regioni del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, America del Sud, Sud Est asiatico e Oceania.

Fra questi, la giuria ha indicato la “Foto dell’anno” e due finalisti:
• “Foto dell’anno” – Vincitore: Mahmoud Ajjour, Aged Nine di Samar Abu Elouf (Palestina), “New York Times”
• “Foto dell’anno” – Finalista: Night Crossing di John Moore (USA), “Getty Images”
• “Foto dell’anno” – Finalista: Droughts in the Amazon di Musuk Nolte (Perù-Messico), “Panos Pictures”, Bertha Foundation

 

Questo invece il progetto Women’s Bodies as Battlefields di Cinzia Canneri. Nel 2017, ha iniziato a documentare le esperienze delle donne eritree che fuggivano dal loro Paese e cercavano rifugio in Etiopia. Negli ultimi anni i giovani eritrei sono emigrati in gran numero per sfuggire a un regime repressivo che ha attuato quella che di fatto è una coscrizione obbligatoria a tempo indeterminato. Molte donne catturate alle frontiere sono state aggredite, violentate o colpite allo stomaco dalla polizia nazionale per impedire loro di avere figli.

Mentre la guerra tra le forze governative etiopi (sostenute dall’esercito eritreo e dalle milizie Amhara) contro il Fronte di Liberazione del Popolo Tigriano (TPLF) dilagava nella regione di Tiray, il campo d’azione di Canneri si è allargato fino a includere le donne tigriane, che ora si univano alle donne eritree nella fuga dal nord dell’Etiopia verso i campi profughi di Addis Abeba o del Sudan. Entrambi i gruppi sono stati bersaglio di violenze sessuali sistematiche – stupri, sparatorie, torture – che, a causa dello stigma sociale, delle limitate strutture sanitarie e dell’accesso giornalistico, non sono state sufficientemente riportate dai media e comprese dal mondo in generale.

Nel gennaio 2024, Canneri ha co-fondato Cross Looks, un collettivo di donne italiane, eritree, tigriane e sudanesi che costruisce una narrazione intersezionale su questioni di genere, classe, razza e altre forme di disuguaglianza sociale. Mettendo in luce le storie di vita di donne di entrambe le etnie che lottano per guarire e ricostruire la propria identità, questo progetto è in linea con la missione del suo collettivo, che abbraccia una diversa concezione della figura del “corpo come campo di battaglia”. Non si tratta di un semplice richiamo all’empowerment, il corpo come campo di battaglia rappresenta un processo complesso in cui la forza nasce dalla cura, dalla resilienza e, quando necessario, dalla resistenza e dalla lotta.

World Press Photo è il più prestigioso concorso di fotogiornalismo del mondo. Premia i migliori scatti dell’ultimo anno, valutando sia la storia raccontata, sia la loro forza visiva. Il concorso è organizzato dalla World Press Photo Foundation, fondazione senza scopo di lucro nata nel 1955 ad Amsterdam. Il concorso è suddiviso in diverse categorie e i premi sono assegnati da una giuria formata da professionisti indipendenti che cambiano ogni anno. Le foto vincitrici sono raccolte in una mostra itinerante che viaggia in molti paesi del mondo, oltre a essere pubblicate in un volume tradotto in più lingue.

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