Restauro :
Restaurato da CSC – Cineteca Nazionale
Al suo ottavo film e mezzo, Fellini realizza un potente autoritratto, privo di reticenze, specchiandosi in un regista sorpreso da un’improvvisa crisi creativa, invaso dalle visioni fantasmatiche del passato e in balia dei rimorsi derivanti dalla sua contraddittoria vita privata. Dopo La dolce vita, è il film che sancisce il sodalizio, e la definitiva sovrapposizione, tra Mastroianni e Fellini. “Io ho avuto anche il privilegio di diventare amico di Federico. Grazie a questo, ho potuto trasferire sullo schermo piuttosto facilmente anche il Fellini autobiografico di 8½. Anzi con 8½ tutto andò ancora meglio. C’erano i suoi tic, le sue cose, le sue facce” (Marcello Mastroianni).