Diamanti

(Italia/2024) di Ferzan Özpetek (135')
Incontro con Ferzan Özpetek

Serata promossa da Intesa Sanpaolo
Info
Arena Puccini
Diamanti

(Italia/2024) di Ferzan Özpetek (135')

Con: Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Paola Minaccioni, Luisa Ranieri, Geppi Cucciari, Elena Sofia Ricci, Carla Signoris, Milena Vukotic e Vinicio Marchioni

Classificazioni:
Alcol o droga Età 6+ Violenza
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Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. “Se Orson Welles pensava che il cinema fosse un bellissimo giocattolo con cui divertirsi, Ferzan Ozpetek è finalmente arrivato a trasformarlo in una bacchetta magica, capace di raccontare il mondo come vorrebbe che fosse. Per questo è difficile definire Diamanti: è una commedia? È un dramma? È un melò? Più che rientrare in queste categorie, il film è un’utopia realizzata, la messa in immagini (e per un regista niente è più vero delle immagini che crea) di come vorrebbe che fosse la realtà: elegante, generosa, divertente, protettiva e soprattutto molto, molto femminile. Per questo hanno senso le immagini dove lui stesso si filma mentre presenta il cast di attrici (se ne contano ben diciotto) o quando la storia viene sospesa da una scena dove il regista discute con alcune di loro. Queste «interruzioni» non vogliono denunciare l’artificiosità della macchina cinema, ma ribadire un percorso di appropriazione: se mi faccio vedere mentre spiego quello che si vedrà realizzato, vuol dire che quel lavoro di messa in scena è proprio mio, è proprio quello che voglio. E ci metto la faccia. Ecco il sogno realizzato di Ozpetek: una comunità solidale e femminile, come è appunto la sartoria Canova, guidata con pugno di ferro da Alberta (Luisa Ranieri) e con meno energia dalla sorella Gabriella (Jasmine Trinca), nel momento in cui oltre ai costumi teatrali per Alida Borghese (Carla Signoris) devono realizzare quelli cinematografici ideati dal premio Oscar Bianca Vega (Vanessa Scalera). Intorno a loro una vera tribù di donne, dalla più intraprendente (Geppi Cucciari) a quella che deve trovare il coraggio per cambiare vita (Milena Mancini), dalla madre sola (Anna Ferzetti) a chi ha problemi col figlio (Paola Minaccioni) a chi deve far rispettare le scadenze (Lunetta Savino). Su tutte e per tutte il calore della comunità, lo spirito di gruppo che aiuta e protegge e che Ozpetek eleva a divinità collettiva, specie di soffio capace di parlare ai fantasmi e di aiutare i vivi a credere nella vita. ”
Paolo Mereghetti, Corriere della Sera
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Arena Puccini

Lingua

Film in lingua italiana

Parte di:

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L’acquisto può essere effettuato fino alle ore 21.00

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I posti non sono assegnati.


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