Nato in un contesto indipendente e underground, il primo lungometraggio di David Lynch passa in pochi mesi dalle gallerie d’arte di New York alle sale di tutto il mondo. Primo incunabolo (ma per alcuni il più radicale e ipnotico) delle visioni lynchane: bianco e nero avanguardistico, narrazione apocalittica, vicende inspiegabili e orrore ovunque.
Fantascienza e occulto stravolti per sempre, secondo una logica decisamente surrealista. “Come Shining, Eraserhead stupisce per la capacità di tener fede alla forma linguistica dell’inconscio” (Enrico Ghezzi).
(Roy Menarini)