Nel “più hawksiano dei film francesi” (Lourcelles), Jeanne Moreau è l’acerba donna fatale che semina rovina nell’amicizia tra due camarades della malavita. Non c’è triangolo, non c’è contesa, Moreau si limita a innescare la catastrofe: sussurra a un amante quel che sa d’un certo colpo sensazionale. Bande rivali, inseguimenti notturni, bagliori dell’oro, legami che si sfibrano, morti a credito, una certa stagione del cinema francese che s’avvia alla fine, e con che classe. Moreau e Gabin, lei mito erotico na- scente, lui dongiovanni che ha avuto tutte le donne, si sfiorano appena. (pcris)