Boris è un ex terrorista che lavora in incognito come barista all’Étoile Filante. Proprio quando una delle sue vittime lo identifica e vuole vendicarsi, fa la sua comparsa il solitario Dom, sosia perfetto di Boris, che sembra offrirgli una perfetta via di fuga. Si fanno i nomi Kaurismäki, Keaton, Tati per descrivere la mescolanza di surrealtà, poesia e clownerie che connota il cinema del belga Dominique Abel e dell’australiana Fiona Gordon, qui al loro quinto lungometraggio. “Siamo passati dalla commedia slapstick al film noir ma senza abbandonare la voglia di far ridere. Utilizzando note più amare. Nichilismo e malinconia irrorano il film, ma il nostro insieme di personaggi moralmente inetti riempie il nostro noir di colori vivaci e gioiosi”.