Il Vangelo secondo Matteo / Cristo oggi

Il Vangelo secondo Matteo

(Italia/1964) di Pier Paolo Pasolini (137')

“La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la lettura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell'irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un'opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Potevo farli con i baffoni, i denti digrignanti, vestiti di stracci, come i cori dell'opera? No, non li potevo fare così. Li ho vestiti un po' da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste o come i fascisti che uccidevano i bambini slavi buttandoli in aria” (Pier Paolo Pasolini).


 

Restauro :

Restaurato da Mediaset Cinema Forever, Medusa Film, Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass FIlm.
Classificazioni:
Per tutti
Cristo oggi

(Italia/1965) di Luigi Rigodanza (14')

Un misconosciuto documentario ‘parrocchiale’ prodotto dopo Il Vangelo secondo Matteo, che contiene un breve intervento di Pasolini, che aveva momentaneamente accantonato la carica trasgressiva a beneficio di un’attitudine più rassicurante e conciliante. Spontaneamente trasgressivo è, invece, l’anonimo edicolante che viene intervistato prima di lui (Roberto Chiesi).

“La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la lettura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell'irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un'opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Potevo farli con i baffoni, i denti digrignanti, vestiti di stracci, come i cori dell'opera? No, non li potevo fare così. Li ho vestiti un po' da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste o come i fascisti che uccidevano i bambini slavi buttandoli in aria” (Pier Paolo Pasolini).

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