Più scintillanti i colori, più scontornate le figure sugli sfondi, più luminosa la luce e più rocciosa la roccia, e forse persino Cary Grant più Cary Grant: lasciamoci attrarre ancora una volta, da questo restauro digitale, nel Palazzo dell’Onu, sul Monte Rushmore, nella villa Frank Lloyd Wright, tra le oniriche sequoie e nel malizioso wagon-lit, perché questa è tra le più squisite fette di torta che Hitchcock ci abbia mai servito.
Per dirla con Bill Krohn: “Leggero come una piuma, è da sempre uno dei film preferiti dagli esegeti di Hitchcock: anche perché si tratta di una vera storia d’amore e di un racconto che ben si presta all’interpretazione allegorica”. (pcris)