La Napoli degli anni della ricostruzione come scacchiera del potere corrotto. All’inizio c’è il crollo di un immobile e l’apparente caduta in disgrazia d’un costruttore: che però sa molto bene come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all’edilizia. “Volevo mettere in evidenza quelle che erano le collusioni tra i vari poteri, tra potere economico e potere politico, rendere chiaro come una città fosse regolata da questo rapporto” (Francesco Rosi). Sceneggiato con l’amico di una vita, lo scrittore Raffaele La Capria.