Presentato all’ultimo festival di Cannes, Megalopolis è un progetto che Coppola accarezzava da decenni. “Il regista del Padrino e Apocalypse Now, fresco dei suoi 85 anni, ha ancora una grandissima fiducia nel cinema, a cui riconosce la forza e l’energia di una inesausta creatività. […] Perché si può dire di tutto del suo ultimo film, che è kitsch, pretenzioso, discontinuo, ma non si può non riconoscergli un’ambizione fuori ordinanza. E non perché usi la storia di Roma antica per parlare del nostro futuro ma perché vuole usare la “macchina cinema” per dare una nuova forma a quelle sue idee e offrire allo spettatore uno spettacolo inedito. […] A fare la forza del film è la sua visionarietà, il suo giocare con il parallelismo roma- antico, la capacità di vedere nel passato le radici dei nostri difetti moderni (l’esibizionismo, l’avidità, la doppiezza) ma soprattutto la voglia di sperimentare nuovi linguaggi” (Paolo Mereghetti). Un’opera colossale, che si è già guadagnata il suo posto nella storia del cinema.