Consacrazione dell’enfant prodige quebécois Xavier Dolan, che, venticinquenne, vince il Premio della giuria al Festival di Cannes. “Il racconto dei rapporti complessi tra una vedova cinquantenne e piuttosto instabile e il figlio adolescente, a sua volta affetto da disturbi di comportamento che talora sfociano in violenza. [...] Xavier Dolan è abitato da una vis cinematographica di straordinaria potenza. E capace di azzardi kitsch come di un implacabile realismo. Qui si dota d’uno strumento supplementare, che coglie di sorpresa e fa meraviglie: il formato quadrato dell’immagine, in omaggio alla tradizione del ritratto” (Jean-Michel Frodon).