Reality

“Il genocidio di un popolo e di una cultura di cui parlava Pasolini si è compiuto e Garrone ce lo racconta con un film intenso e dolente, apparentemente lontano dallo sguardo cronachistico e ‘neorealista’ di Gomorra ma in realtà speculare e altrettanto ‘politico’. [...]. Arrivando a liberarsi da ogni costrizione narrativa per preoccuparsi solo di pedinare lo smascheramento di un uomo – e di una nazione – che non sa più distinguere i reality dalla realtà. Senza cinismo ma con una coscienza del vuoto morale e culturale italiano degna di un grande antropologo”. (Paolo Mereghetti)