Per raccontare la storia di Renzo e Luciana, promessi sposi dell'Italia del boom, Monicelli s'ispira a un racconto di Italo Calvino e a
La folla di King Vidor. In una Milano caotica e sovraffollata la coppia del titolo è costretta a sposarsi in gran segreto per un aberrante obbligo contrattuale dell'azienda in cui lavorano. L'assurda corsa a ostacoli dei due novelli sposi contro famiglia, lavoro e società è la modalità ironica e surreale con cui Monicelli esprime la propria critica sociale. Beffardo lieto fine. (aa)
Copia proveniente da CSC-Cineteca Nazionale