“Nel nostro paese la politica si mescola sempre più con la vita privata. Ho sentito che raccontare la storia di una famiglia nel Sud, oggi, in Italia, era l’occasione per toccare tutti gli aspetti della nostra esistenza” (Francesco Rosi). I tre fratelli che tornano alla casa del padre sono un giudice che teme le pallottole dei terroristi, un educatore che nutre ideali riformisti e un operaio che crede nella lotta armata. Parlano e sognano. “Sotto l’apparente semplicità di Tre fratelli si cela una reale complessità, con vari livelli narrativi intrecciati: ricerche del tempo perduto, visioni oniriche, immagini ossessive, ipotesi sul futuro, con al centro il sottile filo del presente” (Michel Ciment).
Copia proveniente da Museo Nazionale del Cinema, Torino