Cinema coreano anni Duemila

Se il cinema di Hong Kong è stato la grande novità internazionale degli anni Ottanta e Novanta, quello coreano si è rivelato la punta di diamante del rinnovamento globale del nuovo secolo. Insieme a straordinari successi musicali (il K-pop) e clamorose affermazioni televisive (Squid Game), la cultura coreana ha prodotto anche un cinema d’autore geniale e imprevedibile. Autori come Park Chan-wook raccontano con violenta intensità una società divisa e traumatizzata, altri come Bong Joon-ho rovesciano i generi dall’interno reinventandone codici e stili, mentre ancora rimpiangiamo il vitalismo anarchico di Kim Kiduk, sospeso tra eros e thanatos – e non dimentichiamo il cinema intimo e profondo di Lee Chang-dong. In mezzo ai big – amati dai festival di tutto il mondo – si muovono figure meno note al grande pubblico ma altrettanto innovative, da Kim Jee-woon a Yeon Sang-ho, capaci di generare blockbuster asiatici. Un quarto di secolo di grande cinema.