Fondo Giovan Battista Cavallaro
La Storia
L’attività di Giovanni Battista Cavallaro si divide tra politica e cinema.
Come politico entra a far parte per due volte del consiglio comunale di Bologna nelle file della Democrazia Cristiana (dal 1956 al 1960 e poi dal 1960 al 1962, eletto con 81913 preferenze).
Come critico è già sufficientemente famoso nel 1957 da essere chiamato nella giuria internazionale della Mostra del cinema di Venezia. Da quell’esperienza nascerà un libro, scritto assieme a Fernaldo Di Giammatteo, intitolato Un leone d’oro: storia segreta della 17. Mostra d’arte cinematografica del cinema (Cinque lune, 1957). Dal 1960 al 1962 è presidente dell’Associazione Critici Cinematografici Cattolici. Tra il 1969 e il dicembre del 1971 è direttore della rivista “Cineforum” che poi abbandona perché chiamato nel consiglio d’amministrazione della Rai.
Nel 1977 cura per l’editore Cappelli l’edizione della sceneggiatura di Senso e collabora a quelle di Ossessione e La terra trema edite lo stesso anno sempre da Cappelli.
Come soggettista e produttore collabora ai documentari di Renzo Renzi Quando il Po è dolce (1951), Sette metri d’asfalto (1954) e Dove Dio cerca casa (1955).
Il Fondo
Nel 2002 Francesca Ardigò, la vedova di Cavallaro, ha deciso di lasciare alla Cineteca una serie di lettere, appunti manoscritti, saggi e recensioni. Dei documenti esiste un inventario analitico.
Informazioni
Modalità di consultazione:
il fondo attualmente non è consultabile
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