Il Fondo Guido Fink
La Storia
Nel frattempo trascorre periodi di studio e di docenza a New York (Columbia University), Los Angeles (University of California), Princeton, Berkeley e Northampton (Smith College). Dal 1999 al 2003 ricopre anche l’incarico di direttore dell’Istituto italiano di cultura di Los Angeles.
All’età di due anni, in conseguenza alle leggi razziali, Guido Fink si trasferisce con la famiglia a Ferrara. La notte del 15 settembre del 1943 sfugge a un raid fascista assieme alla madre. L’episodio verrà ricordato in un racconto di Giorgio Bassani, Una notte del ‘43, compreso in Cinque storie ferraresi (1956), e successivamente nel film di Florestano Vancini La lunga notte del ’43 (1960).
Nel 1958 si laurea a Bologna in Lingua e letteratura Inglese, ma già dai primi anni Cinquanta comincia a scrivere per testate regionali (“La nuova scintilla” di Ferrara) e nazionali (“L’unità”). Appena laureato comincia una collaborazione con “Cinema Nuovo” che durerà quindici anni. Nel 1974 è tra i fondatori della rivista “Cinema & Cinema” di cui, tra il 1982 e il 1987, sarà anche direttore. Suoi scritti sono comparsi su: “Paragone/Letteratura”, “Bianco e Nero”, “Positif”, “Inquadrature”, “La rivista dei libri”, “Studi americani”, “Cinecritica”. I suoi scritti sul cinema sono stati raccolti dalla Cineteca nell’edizione: La doppia porta dei sogni. Scritti sul cinema: 1977-2001, a cura di Alessandra Calanchi e Paola Cristalli (2022).
Il Fondo
La moglie di Guido, Daniela Sani Fink, insieme al figlio Enrico, hanno deciso di donare alla Cineteca l’intera raccolta di volumi e riviste dedicate al cinema.
Inoltre, grazie a Alessandra Calanchi, allieva di Guido, la Cineteca di Bologna ha acquisito due album di ritagli stampa che raccolgono scritti del 1952 e 1953 pubblicati su “L’Unità” e su “La Nuova Scintilla” (un periodico che faceva capo alla federazione di Ferrara del PCI). Fink aveva diciassette anni quando iniziò la sua collaborazione con le due testate, si tratta dunque di una produzione di estremo interesse in quanto scritta prima che il loro autore diventasse docente universitario, critico letterario e cinematografico.
In questi articoli l’impegno civile si mescola alla curiosità e all’entusiasmo per le opere che arrivavano dagli Stati Uniti e si gettano i semi di quella che sarebbe stata la passione di una vita: l’amore per il cinema e la letteratura, in un continuo incrociarsi di riferimenti, temi e strategie che, in un’ottica trasversale e interdisciplinare, preludevano a quelli che oggi conosciamo come comparatistica, studi culturali e film studies.
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