Sono in molti ad aver visto prima o poi sullo schermo una cosa intitolata Metropolis. Ma cosa possono aver visto? Certamente non il film scritto da Thea von Harbou nel 1924 e diretto da Fritz Lang tra il 1925 e il 1926, perché quello ha smesso di esistere nell’aprile del 1927. Quel che è stato messo in circolazione con il titolo di Metropolis da diversi distributori e archivi, che è stato venduto in videocassetta e DVD, che si è visto in televisione, sono tutte riduzioni più o meno lontane dal film di Lang.

La notizia del ritrovamento dei nuovi materiali nell’estate del 2008 ha destato scalpore fra i cinefili e gli archivisti di tutto il mondo. Tuttavia tale entusiasmo si è attenuato significatamente quando i primi estratti sono stati resi pubblici. Non si trattava di una copia originale nitrato, ma di un controtipo nagativo in 16mm stampato in formato sonoro. Dunque materiali di bassa qualità con con l’immagine tagliata in alto e a sinistra. Inoltre il grave danneggiamento e il deterioramento della copia originale sono stati stampati in quest’unico elemento sopravvissuto, dal momento che nessuna operazione di ripulitura della copia sorgente sembra essere stata messa in atto, né che la stampa sotto liquido fosse disponibile. Essendo stata la copia nitrato distrutta dopo la duplicazione, nessuna operazione di restauro fisico di questo materiale avrebbe mai potuto restituire la qualità perduta durante la stampa. Ragion per cui l’annuncio del progetto di una nuova ricostruzione della narrazione perduta del film di Lang fu accolto con un certo scetticismo.

Ciononostante la ferma determinazione della Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung di Wiesbaden insieme alla Deutsche Kinemathek di Berlino era quella di ricostruire la migliore copia di Metropolis dal 1927, per completare il lavoro che quattro generazioni di archivisti avevano portato 50 avanti a partire dagli anni Trenta. Vari tentativi di restauro di Metropolis (al 51 MoMA di New York, al Gosfilmofond di Mosca, al Staatliches Filmarchiv della DDR a Berlino e in particolare al Filmmuseum di Monaco di Baviera) erano confluiti nel restauro del 2001 della Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung, un nuovo internegativo del restauro digitale realizzato a partire dai migliori materiali sopravvissuti, il negativo camera Paramount conservato presso il Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino e varie copie nitrato di prima generazione in giro per il mondo. Come nella versione anni Ottanta del Filmmuseum di Monaco, anche nella versione 2001 le lacune erano state segnalate da brevi sequenze di nero o da didascalie esplicative.






L’idea di una nuova e più completa versione di Metropolis era semplice: avremmo utilizzato l’intermediato digitale esistente integrandolo, nei punti in cui risultava lacunoso, con i materiali pur danneggiati del metraggio argentino. Una pietra miliare nella concezione di una versione finalmente ‘completa’ di Metropolis è stata la cosiddetta ‘versione studio’, preparata sulla base del restauro di Enno Patalas del 2001 e di Anna Bohn nel 2005. Si tratta di un DVD realizzato a partire dall’intermediato digitale 2K, con tutte le lacune a lughezza segnalate da parti di pellicola nera, accompagnata dalla colonna sonora completa (ridotta a una versione eseguita da due soli pianoforti) e la possibilità di richiamare singole battute dell’accompagnamento musicale, immagini, brani della sceneggiatura originale e altre informazioni in luogo delle sequenze mancanti. Contrariamente alla versione commerciale realizzata nel 2001, in questa versione studio non ci sono compromessi di montaggio nelle sequenze problematiche del film di cui erano sopravvissuti solo pochi frammenti. L’intero montaggio e l’informazione di supporto ‘dove dovrebbe essere’ vengono proposti senza badare alla continuità di montaggio e ad altre considerazioni di cui si era tenuto conto per il restauro del 2001, rivolto al grande pubblico.

Dopo che i materiali del Museo del Cine di Buenos Aires si sono resi disponibili, nell’estate del 2009 è stata indetta una gara d’appalto rivolta ai laboratori di restauro, e alla fine la scelta è caduta sullo stesso laboratorio che aveva lavorato al Metropolis del 2001, l’Alpha-Omega Digital GmbH di Monaco di Baviera. Il controtipo argentino è stato scansionato e duplicato in una copia analogica di sicurezza. Circa 24 minuti di scene sono stati identificati, estratti e ritoccati digitalmente nel modo migliore possibile, prima di essere reinseriti all’interno del film. Contemporaneamente Frank Strobel, direttore d’orchestra e specialista in musiche per film muti, ha lavorato con Anke Wilkening e con il sottoscritto alla ricostruzione narrativa e alla sincronizzazione della partitura musicale del Metropolis ‘completo’, sviluppando e portando avanti il montaggio su files in bassa risoluzione e leggeri aspettando di ricombinarli alla risoluzione reale del nuovo restauro. Dopo numerosi mesi di intenso lavoro il risultato dei nostri sforzi è stato proiettato per la prima volta nel febbraio del 2010 al Friedrichstadt-Palast di Berlino, con le musiche originali eseguite dalla Rundfunk-Sinfonierorchester di Berlino diretta dallo stesso Strobel.

83 anni e una manciata di giorni dopo la prima originale, Metropolis è finalmente tornato a vivere sullo schermo così come Thea von Harbou e Fritz Lang l’avevano scritto e realizzato.




Martin Koerber, dal booklet del cofanetto Dvd