Gita al Modernissimo: l’iniziativa che porta i ragazzi del doposcuola al cinema

Domenica 12 maggio i bambini e gli adolescenti del progetto doposcuola della casa di quartiere Katia Bertasi, e i volontari delle Cucine Popolari che li hanno accompagnati, hanno assistito gratuitamente al film: Ritorno al futuro al Cinema ModernissimoIniziativa resa possibile grazie al contributo di una rete di partner tra cui Legacoop Bologna, che ha sostenuto i costi di trasporto.

Il progetto del doposcuola Katia Bertasi è nato per iniziativa delle Cucine popolari di combattere la povertà educativa offrendo un aiuto per i compiti ai figli degli ospiti. Accoglie persone di varie nazionalità divise per età: bambini della fascia elementare il venerdì pomeriggio e il sabato mattina; lunedì e mercoledì, gestiti dall’associazione Senza il Banco, gli adolescenti delle medie, mentre il martedì e giovedì accoglie alunni del biennio delle superiori, in collaborazione con insegnanti, servizi sociali e il Sest Navile (servizi educativi e scolastici territoriali).

Sono in tutto una cinquantina le famiglie del quartiere coinvolte, mentre le attività sono state ampliate nel tempo offrendo possibilità di assistere a iniziative socio/educative, feste, spettacoli ed eventi nella casa di quartiere, affinché diventi punto di socializzazione e inclusione. 

Il 12 maggio il gruppo si è dato appuntamento in piazza Lucio Dalla, 32 bambini del doposcuola elementare e 6 adolescenti delle medie. Per tanti di loro è la prima volta al cinema, alcuni bimbi ballano sulla poltrona (il film ha vinto Oscar per miglior montaggio sonoro) e alla fine scattano gli applausi.

Interessante il dibattito dopo la proiezione. Alla domanda: “Se tu avessi una macchina del tempo che ti fa ritornare nel passato dove vorresti ritornare?” Aurora risponde: “Io vorrei ritornare in Moldavia per abbracciare i miei nonni”; Aliù: “Io vorrei ritornare a vedere il mio paese di origine, il Ghana, quando era un paese ricco”; Omayaj: “Io vorrei ritornare nel passato per vedere come erano e come si comportavano da giovani quelli che poi sarebbero diventati i miei genitori”.

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