Vent’anni dopo aver raccontato la storia di una fuga dalla provincia nei Vitelloni, Fellini ritorna in quel piccolo mondo, ricostruendo gli ambienti della sua adolescenza a Cinecittà e a Ostia. Un piccolo borgo sul mare di Romagna negli anni Trenta, sotto la cappa del fascismo rievocato nella sua brutalità e soprattutto nei suoi riti ridicoli. Protagonista è l’umanità sanguigna degli abitanti, che l’autore caratterizza con ironia affettuosa e caustica. La vitalità delle figure che popolano il film cela una sotterranea, profonda malinconia. Oscar per il miglior film straniero.
Seguono outtakes dal set del film