“Quando fa del cinema Altman, di qualunque cosa parli, parla sempre anche di cinema. […] California Poker polverizza ogni precedente concezione hollywoodiana di cinema. Una trama inesistente si allarga a macchia d’olio nel prosieguo dell’azione. Ma attenzione: guai a prendere i nostri due protagonisti per dei perdigiorno che gettano via la loro vita inseguendo un sogno di vittoria al tavolo da gioco. […]. Loro si muovono anonimamente su quello stesso schermo: non tanto perché sono effettivamente anonimi, quanto perché il loro percorso è assolutamente aleatorio e perché il gioco come filosofia di vita qui non assurge alle altezze della dannazione o del trionfo. […] Le grandi componenti del cinema americano del passato ci sono tutte o quasi, eppure che film diverso dagli altri!”. (Franco La Polla)