Oltre il Dogma, von Trier immagina una specie di sacra rappresentazione mélo: Nicole Kidman è bella, buona, misteriosa, vessata, violentata e sacrificata dai potenti e dai cattivi. Tutto accade nella piccola città americana di Dogville, dove le strade e le case sono solo tracce bianche sul praticabile d’un set. L’autore fa qualcosa di assai bizzarro, pensa forse a Piscator e a Godard, riduce gli arredi a segni, abbatte le pareti e chiude gli orizzonti, inchiodando alle sue colpe una cultura puritana, ipocrita e feroce, insomma una certa e non proprio nuova idea dell’America. L’invenzione scenica è curiosa e suggestiva; il costrutto drammatico, come le case di Dogville, resta senza fondamenta. (pcris)
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