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Esordio nel lungometraggio di Kubrick, girato con diecimila dollari prestati da uno zio, fu ripudiato dall’autore, che con eccesso di autocritica lo liquidò come “amatoriale, balbettante, una bizzarria completamente inetta: noioso e pretenzioso”. Storia di quattro soldati finiti per errore dietro le linee nemiche, affronta con prospettiva esistenzialista ossessioni tipicamente kubrikiane come la guerra, la follia e il doppio, poi approfonditi in Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore e Full Metal Jacket. (ac)