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Tra le virulente parodie del cinema classico firmate Mel Brooks, Frankenstein Junior fu la più fortunata, la più visivamente inventiva, e tra le più divertenti. Gene Wilder, nipote del dottor Frankenstein, torna al castello avito per portare avanti gli affari di famiglia, assistito da Marty Feldman con gobba semovente. Se oggi Poor Things sembra piuttosto incrociare la filiazione diretta da Mary Shelley con un umore antipatriarcale e crimes à la Cronenberg, la comicità irrituale suggerisce che anche Junior non è passato invano. (pcris)