XVI secolo. I contadini di un villaggio riescono a convincere sette samurai a difenderli contro una banda di quaranta predoni. In realtà i samurai sono soltanto sei perché il settimo (interpretato dal prodigioso Toshiro Mifune) è un contadino che ha imparato a combattere, personaggio-chiave dell’inedita dialettica sociale del film, fra la casta nobile dei guerrieri in disarmo e il popolo umiliato e offeso. Questo aspetto essenziale fu quasi cancellato dai brutali tagli imposti dalla produzione che impoverirono la complessità di tinte e registri della versione integrale. Capolavoro assoluto per la scansione narrativa, la forza plastica delle scene di battaglia e il disegno dei personaggi, “è un’epopea dello spirito umano” (Donald Richie).
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