Fassbinder guarda alle frettolose rimozioni della Seconda guerra mondiale nella Germania bollente di fine Settanta, senza fare sconti. “Il film racconta un periodo che va dal 1945 a quel 1954 in cui si è avuta la prima fase di chiarezza nella storia tedesca. Questa chiarezza la racconto con il massimo della luminosità cui però corrisponde una mia posizione soggettiva, un mio giudizio assolutamente negativo: è negativo, lo ripeto, il mio rapporto con questo tipo di luminose certezze che nascondono troppe cose”.