Il profeta

L’educazione criminale del giovane Malik in un carcere francese controllato dalla malavita corsa. Un film duro, implacabile nella trama, nel ritmo, nello stile. Nel solco della tradizione del polar francese. “Con accorgimenti formali che sembrano omaggi al Robert Bresson di Un condannato a morte è fuggito e altri che rimandano invece a Il buco di Becker, Audiard conferisce corpo e volume a una scala gerarchica di potere strutturata come una piramide alimentare. Messo in moto il suo gioco, lascia che sia il gioco stesso a determinare il movimento del film. Il profeta, in questo senso, è un’autentica lezione di cinema” (Giona A. Nazzaro). Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes e nove César, tra cui quello per il miglior film.