La storia vera di Victor, 'ragazzo selvaggio' che nel 1793 il dottor Itard (lo stesso Truffaut) trova nei boschi dell'Aveyron, diventa con archetipica limpidezza storia d'un rapporto medico-paziente, maestro-allievo, padre-figlio. Un altro grande film sull'infanzia, una parabola (anche ironica) sulla sua resistenza a diventare altro: "Victor ha detto la sua prima parola". "Quale?" "No". Riflessione illuminista non priva di disagio sui confini tra l'essere umano e animale. Un sobrio, cupo, commovente film sul linguaggio e la scrittura, il loro scacco e la loro forza magica. (pcris)