Io e Annie

“Il film è il risultato di tutto ciò che nella mia vita e nel cinema rappresenta Diane Keaton”, fu tutto quel che disse (per interposta persona) Woody Allen accettando l’Oscar. Autobiografia trasparente, chiamata in causa dello spettatore, disintegrazione romantica, disintegrazione linguistica: Io e Annie produsse un big bang nell’ordito storico della commedia americana, in un certo gusto dei tempi, in un’idea del glamour femminile. Diane Hall Keaton è musa e genius loci (il locus, naturalmente, è New York), sorride, si muove, occhieggia, fraseggia (la-dee-dah), si veste (da sola ma con il final cut di Ralph Lauren) in quel modo sobrio e stravagante cui riuscirà a restare sempre contemporanea, fino alla fine. Lei e poi tante altre come lei, lei per prima e poi tutte noi. (pcris)