La strada

(Italia-Francia/1954) di Federico Fellini (107')
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Piazza Maggiore
La strada

(Italia-Francia/1954) di Federico Fellini (107')

La Fellinette

(Italia/2020) di Francesca Fabbri Fellini (12')

Regia, soggetto e sceneggiatura: Francesca Fabbri Fellini. Produzione: Meclimone Produzioni Cinematografiche. 


Per me la fantasia è una realtà parallela e grazie a zio Federico continuo a guardare il mondo con gli occhi dell’infanzia. Con quegli occhi ho scritto e diretto La Fellinette: una giornata, un viaggio senza tempo, un sogno nel sogno, una festa di compleanno a sorpresa e nel finale un incontro sulla spiaggia inaspettato.


Francesca Fabbri Fellini

Regia: Federico Fellini. Soggetto: Federico Fellini, Tullio Pinelli. Sceneggiatura: Federico Fellini, Tullio Pinelli con la collaborazione di Ennio Flaiano. Fotografia: Otello Martelli. Montaggio: Leo Catozzo. Musica: Nino Rota. Scenografia: Mario Ravasco. Interpreti: Giulietta Masina (Gelsomina), Anthony Quinn (Zampanò), Richard Baserhart (il matto), Aldo Silvani (il signor Giraffa), Marcella Rovere (la vedova), Livia Venturini (la suora). Produzione: Dino De Laurentiis e Carlo Ponti per Ponti-De Laurentiis Cinematografica. Durata: 107’


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Con la collaborazione e il contributo di CSC - Cineteca Nazionale



 


Credo che il film l’ho fatto perché mi sono innamorato di quella bambina-vecchina un po’ matta e un po’ santa, di quell’arruffato, buffo, sgraziato e tenerissimo clown che ho chiamato Gelsomina e che ancora oggi riesce a farmi ingobbire di malinconia quando sento il motivo della sua tromba.


Federico Fellini


 


La fascinazione di Fellini per i marginali, gli emarginati, i diversi, si unisce in La strada ad un’altra passione: il circo. Il circo come spettacolo delle periferie, delle campagne, delle strade. I protagonisti del film – una delle più importanti ‘filiazioni’ chapliniane della storia del cinema – sono tre personaggi che non appartengono ad un organico circense ma vi si aggregano solo temporaneamente: Il Matto, Gelsomina e Zampanò. Il primo (Richard Basehart) è la quintessenza dell’artista: fantasioso, ironico, spericolato e spirito bizzarro, destinato a una delle rare morti violente del cinema felliniano. Gelsomina (Giulietta Masina) è una povera di spirito di grande pathos umano, venduta dalla madre per quattro soldi, fanciulla-vecchina asessuata e vulnerabile, che muore dentro di sé quando assiste all’omicidio del Matto. Infine Zampanò (Anthony Quinn), il brutale energumeno che ripete eternamente lo stesso numero di forza fisica (oggetto delle derisioni del Matto), ma destinato a scoprire il rimorso e il pentimento dopo la morte randagia di Gelsomina. Ispirato ad un soggetto di Tullio Pinelli, La strada fu il primo trionfo internazionale di Fellini (Oscar per il miglior film straniero nel 1956), che era riuscito ad imporre la Masina contro la volontà di tutti i produttori.


Roberto Chiesi

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Piazza Maggiore

Lingua

Film in lingua italiana