Quando la coach di dizione, Goliarda Sapienza, le disse che sarebbe stata una perfetta Modesta, l’eroina del suo romanzo allora inedito, Valeria Golino, attrice non ancora ventenne, non poteva sapere che quarant’anni dopo avrebbe portato sullo schermo (grande e piccolo) quell’opera ormai celebrata. “La gioia sfolgorante e selvaggia che rende il libro unico”, ha scritto Emmanuel Carrère, “attraversa il film come un flusso di corrente elettrica”. Grazie a Golino (e alla vivida interpretazione di Tecla Insolia), Modesta, personaggio ribelle, sulfureo, estraneo alla morale e alle convenzioni, che attraversa la Sicilia d’inizio Novecento animata solo dal proprio desiderio e dalla sete di libertà, prende vita. (aa)
Precede lettura di estratti dal romanzo L'arte della gioia