“La più divertente visione epica dell’America che sia mai arrivata sugli schermi. Il film è, ad un tempo, una narrazione in stile Grand Hotel, con le storie intrecciate dei suoi ventiquattro personaggi; un musical country-and-western; un documentario su Nashville e sulla vita americana; una riflessione sul rapporto amoroso tra performer e pubblico; e un grande party organizzato da Robert Altman. Nelle sequenze iniziali, quando il popolo degli attori altmaniani comincia ad arrivare, in una lunga fila dall’aeroporto alla città, può venirci in mente la processione circense nel non-finale di 8½: ma i clown di Altman sono assai più autonomi, il loro movimento assai più libero”. (Pauline Kael).