La Diva

Brigitte Bardot come San Gennaro: un idolo (ma senza l’aureola)

Nel 2017 la Cineteca, nell’ambito del suo progetto Il Cinema Ritrovato al cinema, ha distribuito nelle sale italiane il director’s cut di Le mépris di Jean-Luc Godard. Proponiamo quindi una gallery di splendide immagini d’epoca che hanno per protagonista l’iconica Brigitte Bardot.
A introdurre le immagini un estratto dall’articolo “Brigitte Bardot e i fotografi. Un idolo senza l’aureola” di Alberto Moravia, in L’Espresso, maggio 1963. Immagini e articolo provengono dalla collezione di ritagli stampa d’epoca di Giovanni Calendoli, dagli archivi cartacei della Cineteca. Anche i numeri del fondo Calendoli testimoniano l’idolatria che circondava la Bardot, con una sezione di più di 300 articoli tutti dedicati all’attrice francese.

“Non sono mai stato a Napoli, nella chiesa di San Gennaro quando si verifica il miracolo annuale del santo; ma dalle descrizioni che i giornali ne fanno immagino che, almeno per quanto riguarda la folla dei credenti, lo spettacolo non debba essere troppo diverso da quello offerto dalla conferenza stampa che Brigitte Bardot tenne pochi giorni or sono in un albergo di Roma.
Il paragone con San Gennaro […] vuole sottolineare la forte carica d’idolatria che si nasconde sotto l’apparente razionalità della vita moderna. […]
A tutta prima, come appunto durante il miracolo, le cose andarono in maniera freddina: la Bardot guardava la folla da dietro il tavolino; la folla guardava la Bardot da dietro una fila di seggiole. Ma l’idolatria fa presto a riscaldarsi; ben presto le invocazioni di ‘Bi-bi guarda da questa parte, Bi-bi parla, Bi-bi ascolta’ si fecero sempre più frequenti e ansiose; e finalmente l’idolo commise l’imprudenza d’invitare i fotografi e i cronisti a farsi più vicini e più familiari. Non l’avesse mai fatto. Tutto ad un tratto l’atmosfera che era stata sin allora tollerabilmente devota, diventò repentinamente fanatica. La Bardot fu raggiunta, circondata, stretta, oppressa da cento persone armate di macchine fotografiche e di microfoni, alcuni dei quali attaccati a pertiche di acciaio simili a canne da pesca; e le solite invocazioni ‘Bi-bi guardami, Bi-bi parlami, Bi-bi ascoltami’, si fecero struggenti e martellanti”.

E passando dall’idolatria all’iconoclastia, un altro breve brano che ha sempre per protagonista la Bardot:

“La polemica che ha investito l’ultima delle sue pellicole comparse in Italia, Miss Spogliarello, ha avuto origine dai manifesti di presentazione affissi sui muri della capitale: in essi il corpo dell’attrice era ritratto quasi del tutto privo di indumenti. Tali manifesti, dopo l’allocuzione papale, sono stati poi sequestrati essendo stati ritenuti contrari alla decenza”.

Ecco Brigitte Bardot, l’ingenua maliziosa più censurata d’Europa, da “Oggi”, 1956

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